di Luca Turmolini | Counselor, Coach, Chief Happiness Officer e Innovation Manager
Chi è Luca Turmolini?
Luca Turmolini, ottimista dalla nascita e padre felice. Sono counselor, coach, Chief Happiness Officer e Innovation manager.
Abilitare e sostenere le organizzazioni nel loro percorso di trasformazione e innovazione (#Trasform@zione+) verso un modello positivo è un mio obiettivo.
Com’è cambiata la visione del lavoro e delle organizzazioni grazie alla certificazione in CHO?
Per più di 25 anni ho lavorato sia in aziende nazionali che multinazionali; nel 2019 ho scelto di diventare libero professionista e seguire i miei sogni.
La certificazione CHO rappresenta per me la chiusura di un ciclo che comprende la mia esperienza come dipendente, la mia formazione come counselor ed il percorso di coach e Business coach.
ll percorso di CHO mi ha permesso di strutturare e di approfondire tutti gli aspetti che, in un’organizzazione, concorrono alla predisposizione di un terreno fertile per lo sviluppo delle persone e del loro benessere, raggiungendo allo stesso tempo gli obiettivi aziendali.
Arrivare a chiarire il proprio “Why” e vivere la propria vita in funzione di ciò è un passo fondamentale per la nostra felicità.
Terminata la certificazione, qual è stato il focus del tuo primo miglio?
La certificazione mi ha permesso di chiudere un ciclo e poterne aprire un nuovo subito dopo. La formazione continua, lo studio, la conoscenza e l’approfondimento sui temi della crescita, delle potenzialità personali, del perseguimento della felicità e del benessere non hanno limiti.
Ho continuato a studiare ed ho iniziato a preparare e strutturare la mia proposta. Al momento è in dirittura di arrivo il sito web del mio brand “Homo Conscius”, e sto costruendo la rete professionale a sostegno dell’obiettivo di supportare le organizzazioni.
Quali sono state le prime azioni concrete e le iniziative che hai implementato?
Ho progettato la mia proposta e stabilito un percorso che mi permetesse di completarla e metterla a terra; mi sono certificato Laughter Yoga Leader; ho seguito un seminario avanzato NER (Nuevo Estilo De Relaciones) per la gestione di team auto-organizzati e sto lavorando alla costruzione di una rete di professionisti perché credo fortemente nel lavoro in team, nella capacità di moltiplicare le potenzialità lavorando assieme.
Quali sono state le principali difficoltà o gli ostacoli che hai incontrato e come li hai superati?
Sia in ambito personale che nelle organizzazioni, gli ostacoli si concentrano nell’essere sopraffatti dalle attività del “day by day” e nel non essere consapevoli di come viviamo e di cosa ci fa felici.
Bisogna concedersi il tempo per riflettere e stabilire una rotta e una strategia per arrivare al traguardo desiderato.
Si tende a non riconoscere come limiti sia il nostro comportamento disfunzionale, sia, nelle organizzazioni, la cultura aziendale del “comando e controllo”, sottovalutandone l’influenza sul nostro benessere e sulle nostre performance.
Quali sono gli effetti positivi, le lezioni apprese o i primi risultati che hai già rilevato?
Metterei al primo posto la consapevolezza che ognuno di noi può scegliere di dirigersi verso la propria felicità. Se riusciamo a focalizzare le nostre potenzialità ed interiorizzare i fattori della nostra felicità, possiamo indirizzare più efficacemente le nostre scelte e affrontarne meglio le conseguenze.
Quali sono i prossimi passi?
Time to Action:
Time to Action: avviare la collaborazione con alcuni colleghi e raggiungere la rete di contatti costruita negli anni con la proposta di Happiness Innovation e Trasform@zione+.
Voglio lavorare sul mio territorio per aiutare le PMI liguri nella loro trasformazione verso modelli organizzativi positivi.
Cosa vorresti raccontarci tra un anno?
Tra un anno vorrei trovarmi qui con voi e condividere le esperienze di successo avute con tante organizzazioni, partecipare ad un festival delle Organizzazioni positive con molti testimonial felici per come stiamo cambiando il nostro mondo con l’energia e la velocità con cui cadono le fiches di un domino.
In realtà, date le mie origini, quello che mi piacerebbe raccontarvi è aver avviato con successo la trasform@zione dal mugugno genovese alla felicità…. o per lo meno al sorriso, siamo pur sempre Genovesi!!!
Cosa diresti ai tuoi colleghi per convincerli che vale la pena investire sul benessere delle persone e che ha senso iniziare a costruire organizzazioni positive?
Mi verrebbe da dire che abbiamo preso in prestito questo mondo in cui viviamo e abbiamo il dovere di restituirlo ai nostri figli meglio di come l’abbiamo preso.
Abbiamo una sola vita e abbiamo la possibilità di viverla con qualità e felicità insieme a chi ci sta vicino.
Ripartiamo dal cercare il nostro “why”, dall’usare le nostre potenzialità ed entrare nello stato di flow nella nostra vita di tutti i giorni, ivi comprese nelle organizzazioni in cui lavoriamo. Portiamo avanti i valori che ci danno energia invece che toglierla, che creano invece di distruggere, che condividono invece di dividere, che vedono l’abbondanza invece della mancanza.